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Lui & Lei

Bang! Bang! Bang!


di Membro VIP di Annunci69.it Alchimista980
16.06.2021    |    7.830    |    9 9.4
"Lei mi segue scavalcando il mio sedile, mi tiene sotto tiro..."
Bang!
Bang!
Bang!

Nonostante le cuffie, i boati degli spari mi entrano nella testa e mi provocano dei brividi che corrono lungo tutta la mia schiena.

Bang!
Bang!
Bang!

È la prima volta che entro in un poligono di tiro e mai avrei pensato che ci sarei andato con Lola, la moglie di Marco.
Lola e Marco sono una bella coppia sui 50 anni che conosco da una decina di anni, ossia da quando mi sono trasferito in un appartamento nel loro palazzo. Tra noi è nata sin da subito una particolare simpatia che, poi, si è evoluta in una bella amicizia. Ho trascorso con loro, e trascorro ancora, molte piacevoli serate: una cena ottimamente preparata da Lola o dal sottoscritto, visite in musei, cinema, passeggiate per Roma.
Ammetto che Lola mi è piaciuta sin dal primo momento: non troppo alta, corpo esile e ben proporzionato, capelli ed occhi castani e uno sguardo particolare, denso di dolcezza ma anche di una leggera malizia che, se trova terreno fertile negli occhi di chi è al suo cospetto, non può lasciare indifferenti.
Tuttavia, non ho mai avuto pensieri peccaminosi su di lei, sia perché in tutti questi anni non ha mai lanciato “segnali” in tal senso, sia perché non vorrei mai rovinare l’amicizia che ci lega e, soprattutto, fare un torto a Marco.
Ieri pomeriggio, mentre rincasavo dopo una dura giornata di lavoro, ho incrociato Marco che usciva trafelato portandosi dietro un trolley.
“Ehi, dove vai? Parti?”, chiesi.
“Ciao Andrea, non me ne parlare! Mi hanno appena chiamato da Firenze e devo partire immediatamente perché domani mattina presto ho una riunione e, come al solito, il grande capo se n’è ricordato tardi. Che stronzo!!!”.
“Una riunione di sabato!? Non ti invidio proprio!”, esclamai ridendo.
“A proposito – aggiunse Marco – ti devo chiedere un favore, un grande favore!! Domani mattina Lola deve andare al poligono ad esercitarsi ma non ha la macchina, visto che serve a me! La potresti accompagnare? Dai, in un paio d’ore te la cavi!” mi chiese sorridendo, quasi beffardamente.
“Che palle!!! Domani è sabato e proprio non mi va!!!” fu il mio primo pensiero non appena compresi la sua domanda.
Mi sforzai di celare il malcontento e, con un sorriso di circostanza, risposi: “Figurati, non c’è problema!! L’accompagno io! Non sono mai stato in un poligono, sarà divertente!”.
Mentivo.
“Sei un grande! Allora le citofono così glielo dico!”
“Chi è?”, gracchiò l’altoparlante del citofono.
“Amore sono io, sono qui sotto con Andrea. Se per te va bene domani ti accompagna lui, ok?”
“Ma dai, Marco! Ma sai che palle che si farà! Andrea, tranquillo, se per un sabato non vado non fa nulla!”
“Lola non preoccuparti, ti accompagno volentieri! Tanto domani mattina sono libero!”, dissi intromettendomi nella loro conversazione, mentre la visione della mia tanto agognata dormita del sabato mattina svaniva definitivamente.
“Sei un tesoro! Allora ci vediamo al portone alle 9:30, ok?!”
“Perfetto!!”

Bang!
Bang!
Bang!

Eccomi qui, abbastanza annoiato, seduto dietro di lei che si diletta a sparare.
Nonostante sia mattina fa già caldo, ed io ho parecchio sonno arretrato.
Sento che la stanchezza e la noia stanno prendendo il sopravvento, ma cerco di distrarmi per non farmi trovare addormentato.
Dalla mia posizione posso ammirare Lola in tutta la sua bellezza. Indossa un paio di jeans che le risaltano il fondoschiena, una maglietta bianca attillata che mal cela il reggiseno, i capelli legati in una coda.
Si diverte a sparare Lola, e, devo dire, ha anche una buona mira.
La osservo mentre è concentrata per mettere in pratica gli insegnamenti dell’istruttore: gambe leggermente divaricate, busto eretto, le braccia tese all’altezza delle spalle, le mani che stringono l’arma.
Nonostante sia piccolina ed esile le sue braccia e le spalle reggono bene il rinculo dello sparo.
E' molto sexy mentre spara.
Proprio nell’istante in cui i miei pensieri si fanno più arditi, Lola posa la pistola davanti a sè, si stiracchia le braccia e, con un sorriso, si gira verso di me: “Finito!!! Quanto mi sento meglio!!! Scaricare la pistola ha l’effetto di scaricare anche il mio stress” esclama. “Andiamo dai!”
“Finalmente!!”, pensai tra me e me.
Saliamo in macchina e Lola tiene sul grembo la custodia della pistola.
“Allora? Ti è piaciuto guardarmi mentre sparavo?” chiede maliziosa.
“Ahahahahahah, molto!!! E devo dire che eri anche sexy!”, rispondo distratto dalla guida.
“Ma che cazzo ho detto?!” penso immediatamente.
“Non fraintendere Lola eh, scusami, mi è sfuggito”, dico subito per cercare di mascherare la brutta figura.
“Tranquillo Andrea! Lo so che è molto eccitante vedere una donna fare un’attività maschile, nel mio caso sparare!” risponde Lola con una fragorosa risata.
Imporvvisa arriva la sua domanda: “La vuoi vedere da vicino?”
“Cosa?” rispondo mentre inchiodo ad uno stop e volgo il mio sguardo sbigottito in sua direzione.
“La pistola!”, esclama lei, sorridendo, mentre apre la custodia e prende l’arma con una mano.
“Ma no dai, non ci tengo!”
“Dai, accosta qui, te la faccio toccare!”
“Ma sei sicura?! Non è pericoloso?”, dico mentre mi fermo in uno slargo abbastanza isolato in aperta campagna.
“È scarica Andrea, tranquillo. Vorrei che la toccassi e che mi dicessi che sensazione provi mentre la tieni stretta con la mano!”
“Ok”, esclamo poco convinto.
Prendo timoroso la pistola con la mano destra, la soppeso, è pesante. Ha un bel design, ammetto che impugnarla dà una sensazione di potenza. Immediatamente rifuggo da questi miei pensieri e la restituisco a Lola.
“Hai sentito cosa ti trasmette?” mi chiede Lola guardandomi fissa negli occhi.
“Sì, è una sensazione forte, ma pericolosa”, rispondo timidamente, abbassando lo sguardo.
“Quando la impugno penso che potrei fare qualsiasi cosa ed esaudire ogni mio desiderio!” esclama lei, improvvisamente diventata seria.
“Non ho dubbi” controbatto, ridendo, per cambiare discorso, mentre riavvio il motore per ripartire.
“Fermo. Spegni la macchina!”
“Ma sei pazza Lola?! Che cazzo fai? Abbassa questa pistola!!!” esclamo mentre sento il freddo del metallo sulla mia tempia.
Sono immobilizzato.
Con la coda dell’occhio vedo Lola girata verso di me che tiene con la mano destra la pistola. Sento che la preme sulla mia tempia.
“Scendi dalla macchina” mi ordina.
“Dai Lola, se è uno scherzo non mi piace! E poi hai detto che è scarica! Dai, basta!”
“Non è scarica!” esclama, mentre con un movimento repentino dirige la pistola verso il suo finestrino abbassato e spara un colpo per aria.
“Lola, ma che cazzo!!! Sei impazzita?! Non puoi sparare in giro così!!” urlo, mentre la mia testa è rintronata dal boato.
“Scendi!”
“Questa è matta!!!” penso, mentre apro la portiera e scendo dalla macchina, cercando con lo sguardo una possibile via di fuga e sperando in qualche passante: ma niente da fare, non c’è nessuno, siamo in una zona isolata.
Lei mi segue scavalcando il mio sedile, mi tiene sotto tiro.
“Gira attorno alla macchina e vai dietro quell’albero”, mi ordina.
Obbedisco, mentre lei mi segue puntandomi la pistola alla testa.
“Che vuoi fare Lola?”, chiedo spaventato.
“Stai zitto! E fa quello che ti dico!”
Il mio silenzio è sconfortato. Sono alla sua mercè.
“Inginocchiati”, ordina.
“Sbottonami i jeans!”
“Cosa?!”
“Stai zitto! Sbottonami i jeans e abbassali!”
Con le mani tremanti obbedisco. Mi trovo a 20 centimetri dal suo pube. Non indossa le mutandine.
La sua vagina è depilata. Noto che è umida. Lola è eccitata.
“Ora io alzo la gamba destra e tu mi sfili il pantalone. Poi facciamo lo stesso con la sinistra”.
Eseguo: Lola è senza pantaloni e senza mutandine.
La pistola sempre puntata sulla mia fronte.
Con un rapido movimento alza la gamba destra e poggia il piede sulla mia spalla sinistra.
“Ora leccala!” esclama abbassandosi in modo tale che la sua vagina sia all’altezza della mia bocca.
Non posso fare altro che obbedire. Inizio a leccare lentamente, la posizione è scomoda e ho una pistola puntata contro!
“Puoi fare di meglio, forza!” urla lei con tono deciso.
Sento l’odore e il sapore della sua vagina, un misto di sapone intimo e di sudore.
È piacevole, è un sapore che mi piace.
Inizio a leccare più velocemente, riuscendo ad infilare meglio la lingua nella sua fessura.
“Puoi toccarmi! Metti le mani sul mio sedere, così lecchi meglio”.
È vero, così posso leccarla meglio. Le stringo i glutei con le mani. La mia lingua affonda sempre di più dentro di lei. Mi piace. Molto. Non sto più pensando alla pistola. La mia lingua si insinua tra le sue labbra, mentre il naso e i baffi strofinano il suo clitoride.
Lola inizia ad ansimare. Le sue gambe, prima tese e ben piantate, iniziano a tremare.
“Si, bravo, così, continua, mi piace! Aaahhh, sì, sì!!!” urla.
La sua vagina è allagata. I suoi umori e la mia saliva si uniscono in una colata che scende sulla sua coscia.
Lecco sempre più forte, mi piace da morire.
Lola sta per venire, lo sento, sta per godere.
“Aaahhhhh!!! Siiiiiii!!!”
Improvvisamente lascio la presa sui suoi glutei, alzo lo sguardo. Lola ha la punta della pistola nella sua bocca e la lecca mentre il suo sguardo è allucinato e perso nel vuoto.

Bang!
Bang!
Bang!

I boati sono assordanti. Sobbalzo destandomi dal sonno in cui ero precipitato.
“Andrea!! Andrea!!! Ma ti sei addormentato?!”, è la voce di Lola che mi desta e mi guarda sorridendo.
Apro gli occhi, sono sempre seduto al poligono, sudato. Sento l’erezione nelle mie mutande. Ho un po' di saliva che mi fuoriesce dalla bocca.
“Almeno mi hai visto sparare?”
“Ehm, sì, sì, mi sono appisolato da poco”.
“Ti è piaciuto vedermi sparare?”
“Certo, sei molto brava?”
“Vuoi provare anche tu?”
“No, grazie Lola, tranquilla!”
“Ok, andiamo va”, esclama Lola un po’ delusa.
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